A dicembre si vota per i Comites. Cosa sono e perché è importante votare.

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Secondo le notizie emerse negli ultimi giorni, la data delle elezioni dei Com.It.Es è stata fissata il prossimo 3 dicembre 2021.

Ecco, ora sappiamo che dopo questa frase l’istinto per molti di voi sarebbe quello di chiudere questa pagina e passare ad altro.

Aspettate però un momento e concedeteci un attimo per spiegarvi perché questa notizia dovrebbe invece interessarvi.

 

Cosa sono i Com.It.Es.

I Com.It.Es. sigla che sta per Comitati degli Italiani all’Estero, sono stati istituiti nel 2003 come organo di rappresentanza degli italiani all’estero nei rapporti con le istituzioni diplomatico-consolari. Sono presenti in tutte le ripartizioni consolari, come quella di Melbourne, dove risiedono almeno 3mila cittadini italiani iscritti all’Aire (l’Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero).

I Comites sono elettivi, ossia vengono scelti tramite votazione libera e democratica tra tutti i cittadini italiani residenti nella ripartizione consolare. Per votare occorre però fare richiesta tramite un modulo che sarà disponibile, presumibilmente da settembre prossimo, sul sito internet del consolato. Una volta fatta richiesta, vi arriverà a casa per posta una scheda con la quale esprimere il vostro voto.

L’elezione avviene esprimendo un voto per una lista, ma si può indicare anche una preferenza per un numero di candidati interni alla lista. Per la circoscrizione di Melbourne il Comitato si compone di dodici membri in tutto. Una volta eletto, un candidato siederà nel comitato a titolo volontario. Ossia non percepirà alcun compenso.

 

Ora. Perché per noi che viviamo all’estero dovrebbe essere importante l’attività svolta da questo fantomatico organo di rappresentanza che nessuno conosce?

Perché lo Stato italiano gli ha assegnato funzioni che, proprio per chi è arrivato da poco a Melbourne, hanno una grande importanza e se queste funzioni non sono state svolte correttamente, ossia se voi non vi siete sentiti rappresentati come cittadini o difesi come lavoratori dal Comites, da una parte è certo per l’indaguatezza dei suoi membri, ma dall’altra anche per la diffusa indifferenza, soprattutto dei nuovi emigrati.

Tuttavia, proprio oggi, a seguito dello scoppio della pandemia e con molti lavoratori e famiglie italiane che in Australia non hanno ricevuto alcun tipo di supporto, sappiamo bene quanto un organo di rappresentanza funzionante, efficente e attento alle difficoltà dei più deboli, sia estremamente necessario.

Questo Comitato potrebbe infatti svolgere importanti funzioni proprio per la nuova emigrazione, perché può richiedere finanziamenti al ministero degli Esteri per portare avanti studi e ricerche con cui individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento. A tal fine può promuovere, in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonchè con enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero della comunità italiana residente nella circoscrizione.

Ciò significa che se il Comites fosse stato efficente in questi anni, molti di voi non si sarebbero trovati soli e senza informazioni utili al vostro arrivo in Australia, anche perché tra i suoi compiti c’è proprio quello di favorire l’integrazione dei cittadini italiani nella società locale.

Ma non solo, perché al Comitato è assegnato anche il delicato compito di tutelare i vostri diritti e i vostri interessi, con particolare riguardo alla difesa dei diritti civili garantiti ai lavoratori italiani dalle disposizioni legislative vigenti in Australia, controllando il rispetto dei contratti di lavoro e segnalare al Consolato le eventuali violazioni di norme dell’ordinamento locale, internazionale e comunitario che danneggiano cittadini italiani e può persino assumere autonome iniziative nei confronti delle parti sociali.

Pensiamo solo a quanti di noi avrebbero avuto bisogno di qualcuno che offrisse assistenza in caso di danni subiti da operatori disonesti nel campo dell’emigrazione o dei visti studio, o supporto in caso di sfruttamento sul posto di lavoro o per ingiusti licenziamenti o discriminazioni.

Far sì che da oggi in poi nessuno si senta più solo davanti a tutte queste ingiustizie e difficoltà dipende però anche da noi stessi, perché lo Stato italiano, spesso giustamente criticato, in questo caso ha cercato di fornire a tutti i suoi cittadini all’estero uno strumento che li aiutasse nella difficile esperienza migratoria. Utilizzare questo strumento nel modo più opportuno, è però compito nostro. A cominciare dalle prossime elezioni.

 

(Photo by Francesco La Corte on Unsplash)

Articolo scritto da

Luca M. Esposito

Luca M. Esposito

Che ci fa uno storico medievale, con un impiego nelle produzioni cinematografiche e appassionato di politica in Australia, è una domanda che continua a rimbombare nella testa di Luca fin dal suo approdo a Melbourne, nel 2012. La continua ricerca di una risposta porta Luca nei mercati, nelle università, nei giardini, nei consolati, nelle farm di galline sparsi per la città, fino ad approdare, come redattore, nella redazione del bisettimanale italiano d’Australia Il Globo, ad occuparsi principalmente di politica italiana. Nel frattempo dedica tutto il suo tempo libero a Nomit, che con molti altri ragazzi, ha contribuito a fondare e costruire sin dal maggio 2013. Un’esperienza che, è convinto, lo aiuterà a placare la sua sete di risposte.