Nicola Brienza
CANDIDATO AL Senato PER CIVICA POPOLARE CON LORENZIN
Biografia
Arrivato in Cina nel 2005, Nicola Brienza si è trovato al posto giusto nel momento giusto, ossia proprio quando il boom economico cinese era arrivato al suo apice.
Organizzatore di eventi di alto livello e business man, Brienza ha potuto collaborare alla realizzazione dell’Italian Pavillion allo Shanghai Expo e tra gli altri all’Umbria Jazz del 2016 , al Ferrari Party durante il China F1 e al Bacardi Rum Festival.
Inseritosi pienamente nella comunità italiana, Brienza ha lavorato anche presso il Consolato Generale e l’agenzia Ice-Ita, direttamente collegata con il ministero dello sviluppo economico. Vice presidente senior per lo Sviluppo presso la Camera di Commercio Africana in Cina, è stato eletto delegato per il capitolo di Shanghai dell’Accademia Italiana della Cucina.
Come l’attivita’ che sta svolgendo all’estero, l’ha aiutata a conoscere i particolari bisogni degli italiani nel mondo? In che misura lei e’ in contatto con il resto della comunita’ degli italiani all’estero?
Come Italiano che lavora all’estero mi scontro quotidianamente con alcune inefficienze che il nostro sistema ha verso di noi. Questa votazione ne e’ un esempio: in un mondo digitale ed interconnesso alcuni di noi non hanno la possibilita’ di esprimere il proprio voto perche’ i plichi postali vengono recapitati a casa, richiedono la nostra presenza, senza considerare che molti di noi, soprattutto in un’area grande come quella di questa circoscrizione, vivono e lavorano in territori molto estesi che richiedono continui spostamenti. La possibilita’ di votare online attraverso per esempio la posta certificata agevolerebbe il nostro desiderio di essere soggetti attivi e partecipativi alla vita del Paese.
A parte il voto, con una maggior attenzione alle nostre esigenze nella definizione dei contenuti dell’agenda digitale dell’Italia la nostra vita potrebbe essere migliorabile dandoci la possibilita’ per esempio di rinnovare la patente presso le nostre ambasciate e consolati, autenticare certificati che ci servono per l’ottenimento dei visti di lavoro, eseguire atti notarili e via discorrendo.
Un’altro punto e’ anche quello di poter continuare a godere, dietro pagamento di una quota di tasse, dei servizi sociali, scuole e sanita’, che ci sono preclusi in quanto iscritti all’AIRE.
In caso di malattia, e volendo farsi curare in Italia, un nostro concittadino residete all’estero dovrebbe pagare di tasca propria. Ovviamente io non pretendo servizi gratuiti ma basterebbe definire una quota da corrispondere su base annua per essere equiparato agli altri connazionali.
La lista “Civica Popolare” con cui si presenta, non ha una vera e propria sezione di programma riguardante gli italiani all’estero. Lei quindi condurra’ la sua campagna da “notabile indipendente all’estero” o e’ riuscito a concordare alcune proposte in materia, con i vertici del partito della Lorenzin? Se si, quali?
La lista “Civica Popoolare” e’ l’aggregazione di 5 movimenti che hanno nelle proprie radici storiche e nei propri valori sempre prestato attenzione anche agli Italiani all’estero. Io ho programmato la mia campagna in nome di questi valori, in pieno accordo con i contenuti del programma e cercando di coniugare gli stessi con le esigenze di noi Italiani all’estero.
Oltre a questo pero’ io ho anche l’ambizione, in prima battuta con le amiche e gli amici che si candidano alla Camera e al Senato in questa e’ in altre circoscrizioni, di diventare agente propositivo di idee nuove che, pur incarnando completamente i valori della nostra lista, contribuiscano a identificare progetti e azioni che siano di utilita’ non solo per gli Italiani residenti all’estero ma per tutto il nostro Paese. Io e le amiche e gli amici che mi sostengono in questa avventura siamo convinti che gli Italiani residenti all’estero debbano avere voce non solo che “chiedere” ma soprattutto per “dare”. Noi vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienze, le nostre conoscenze e le nostre relazioni per contribuire ad un rilancio dell’Italia.
Intervista a cura di Fabrizio Venturini