Coltivare democrazia

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Fino al prossimo 3 novembre, ogni cittadino italiano residente in Australia avrà la possibilità di richiedere al proprio Consolato di partecipare alle elezioni del Comites, un acronimo che sta per Comitato degli Italiani residenti all’Estero.

In pratica, si tratta di un consiglio eletto democraticamente dai cittadini italiani di ogni ripartizione consolare, che ha il compito di rappresentare la nostra comunità. Tra gli altri, ha il ruolo di tutelare i diritti dei cittadini italiani, favorire l’integrazione e la socialità, promuovere la lingua e la cultura italiana nel territorio di competenza e rappresentare la comunità presso le istituzioni diplomatiche.

Un organismo dunque importante e riconosciuto dalle istituzioni, di cui purtroppo pochissimi sono a conoscenza, in parte perché chi ne ha fatto parte in passato non è riuscito a renderlo visibile ed efficace, ma in parte anche perché nella nostra comunità si è ormai diffusa una forte disattenzione nei confronti dei nostri organismi di rappresentanza. Una disattenzione che molti motivano con la poca efficacia di questi organismi, che risultano effettivamente poco efficaci proprio perché attorno ad essi si è costruito un muro di indifferenza da parte dei più. Insomma, un circolo vizioso che riflette un sentimento di sfiducia verso la rappresentanza in genere e ha come effetto quello di danneggiare tutti, come singoli e come comunità. E le prime a farne le spese sono proprio le espressioni democratiche di base come i Comites, che se invece coltivate correttamente potrebbero dare un importante sviluppo alla crescita rigogliosa, sana e forte della nostra comunità e della nostra democrazia.

Ecco perché partecipare alle elezioni del Comites e contribuire ognuno di noi alla scelta dei rappresentanti migliori per la nostra comunità, significa anche fare un gesto importante e consapevole come cittadino italiano e come membro della comunità. Significa dare un valore a se stessi come parte attiva della comunità italiana in Australia, significa non accettare passivamente che l’indifferenza dilaghi, significa avere rispetto per le proprie idee ed esprimerle dandogli una voce, una rappresentanza.

In queste settimane molte persone hanno compiuto uno grande sforzo per coltivare questo momento di democrazia, facendosi avanti per candidarsi in una lista per le elezioni, mettendo a disposizione il proprio tempo per la comunità, firmando a sostegno di una lista, raccogliendo consensi e spendendosi per spiegare quanto sia importante partecipare. Più di sempre quest’anno, a causa della situazione che ci ha imposto la pandemia e complici anche le normative estrememente complicate che regolano queste elezioni, chi si è speso per permettere questo momento di democrazia all’interno della nostra comunità merita stima e rispetto.

Merita che tutti quanti noi, nel nostro piccolo, facciamo il nostro per partecipare, per coltivare il nostro piccolo pezzo di democrazia, per dimostrare, per primi a noi stessi, che la nostra voce conta e che l’indifferenza diffusa e la stanchezza per questa situazione di pandemia, non arresteranno la nostra voglia di fare parte di una comunità viva.

(IL GLOBO, Eureka, 7 ottobre 2021)

 

(Photo by Jan Huber on Unsplas)

Articolo scritto da

Luca M. Esposito

Luca M. Esposito

Che ci fa uno storico medievale, con un impiego nelle produzioni cinematografiche e appassionato di politica in Australia, è una domanda che continua a rimbombare nella testa di Luca fin dal suo approdo a Melbourne, nel 2012. La continua ricerca di una risposta porta Luca nei mercati, nelle università, nei giardini, nei consolati, nelle farm di galline sparsi per la città, fino ad approdare, come redattore, nella redazione del bisettimanale italiano d’Australia Il Globo, ad occuparsi principalmente di politica italiana. Nel frattempo dedica tutto il suo tempo libero a Nomit, che con molti altri ragazzi, ha contribuito a fondare e costruire sin dal maggio 2013. Un’esperienza che, è convinto, lo aiuterà a placare la sua sete di risposte.