Eureka – Stato di calamità in Victoria: Istituzioni italiane cercansi

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Nell’arco di poche settimane il Victoria è prima rientrato nella Fase 3 dello stato di emergenza, dopo un breve periodo in cui erano state rilassate le restrizioni, e poi, da qualche giorno, in una nuova e più stretta Fase 4, che limita in maniera drastica gli spostamenti e di conseguenza la possibilità di lavorare. Per tutti coloro che sono esclusi da qualsiasi tipo di sostegno governativo, come JobSeeker o JobKeeper, la quotidianità è diventata dunque sempre più difficile, mettendo a dura prova anche chi in questi mesi aveva tentato di resistere.

Nel frattempo è sempre più evidente come il drammatico errore di escludere dai sussidi una parte vulnerabile del mondo del lavoro, come quella dei tanti lavoratori precari (casual) o con visti temporanei, si sia ritorto sull’intera comunità, diventando una delle cause principali della nuova diffusione del virus in Victoria. Stavolta quindi, seppur in estremo ritardo, i governi  – prima statale e poi federale – hanno cercato di rimediare, mettendo tutti nelle condizioni di seguire le regole imposte dalla quarantena.

È stato così istituito uno speciale sussidio di $300 per coloro che devono sottoporsi al test e rimanere in isolamento fino a quando non hanno ricevuto i risultati e un aiuto di $1.500 con cui sopravvivere nelle due settimane di isolamento, per tutti coloro che risultano positivi. Per entrambi questi sussidi, non ci sono limitazioni di visto e per usufruirne occorre essere maggiorenni, risiedere in Victoria, dimostrare che si sarebbe potuto lavorare nel periodo in cui si deve invece rimanere in isolamento e che non si può lavorare da casa. Pertanto che non si riceve nessun salario o pagamento dal proprio lavoro. In più, occorre aver esaurito qualsiasi genere di assenze pagate per malattia e non ricevere altri tipi di sussidi da parte del governo.

Nel frattempo, per tutti i residenti temporanei italiani in Victoria, compresi i titolari di un visto studente, anche Nomit continua a offrire il proprio sostegno, articolato in un aiuto “Lampo” di $100 e un supporto più strutturato di microcredito gratuito “Mano” di $500. Un’iniziativa che Nomit non avrebbe potuto offrire senza la solidarietà dimostrata dalla comunità italiana tutta e del Coasit di Melbourne, che hanno messo a disposizione lo scorso aprile i fondi necessari a sostenere il progetto. Grazie a questi finanziamenti, al 3 agosto 2020, le persone che hanno usufruito dell’assistenza sono state 215. Di queste, 113 erano ragazzi in possesso di un Working Holiday Visa, 81 di uno Student, 25 avevano visti Partner o Skilled Visa e tre erano invece turisti. In sintesi, il totale dei fondi allocati al 3 agosto 2020 ammontava a $45.400, di cui $18.900 per i 189 aiuti Lampo da $100 e $26.500 per i 53 aiuti Mano da $500 ciascuno.

Le risorse nella disponibilità della nostra associazione si avviano tuttavia velocemente all’esaurimento e con le nuove strettissime misure disposte dal governo del Victoria, che secondo le previsioni continueranno almeno fino a fine settembre, temiamo che ancora molte persone, magari capaci di resistere fino a oggi, possano ora ritrovarsi in uno stato di forte necessità. Il Board di Nomit manifesta pertanto forte preoccupazione per l’evolversi di questa crisi e il protrarsi dei suoi effetti sulle fasce più vulnerabili della nostra comunità e rinnova con forza la richiesta di un intervento più concreto da parte di chi finora è rimasto in disparte, come le istituzioni diplomatiche italiane, quali l’Ambasciata di Canberra e gli organismi comunitari come il Com.It.Es del Victoria. 

 

(Il GLOBO – Eureka, giovedì 6 agosto 2020)