Sarà che sono inguaribile romantico e trovo sempre intima soddisfazione nella scoperta di nuove emozioni scaturite da una certa malinconia, ma in questo caso ho avuto vita facile, visto che Lub Dub, il nuovo disco degli A Toys Orchestra, è davvero un mondo musicale e
poetico capace di penetrare la profondità del nostro cuore, di far viaggiare chi ascolta verso ogni singola percezione emozionale, scavando dentro di noi, ritrovando, nella musica e nelle parole del gruppo campano, i nostri ricordi, i nostri amori e la nostra vita.
D’altronde, e qui forse viene fuori il mio essere ‘l’ultimo romantico’, se l’arte non emoziona, se non scava in profondità, se non fa battere il cuore, è evidente che non stia assolvendo a pieno al suo compito primario. Non è un caso che abbia fatto riferimento al battito del cuore volendo introdurre questo disco, perché il titolo dell’album è proprio la rappresentazione onomatopeica del battito cardiaco e, in particolare, Lub-Dub sono i due toni principali provocati dall’apertura e chiusura delle valvole cardiache. C’è dell’energia fisica, biologica ed emozionale, in questo disco, e devo dire, avendo apprezzato molto i precedenti lavori, non mi ha meravigliato scoprire, traccia dopo traccia, la profondità di questo nuovo disco.
Un approccio, quello della scrittura di Enzo Moretto, il cantante della band e l’autore di musica e testo del disco, che può partire da un pianoforte o da una chitarra, ma che conduce quasi sempre a crescendo corali che rendono corposa la struttura dei brani anche nella ricercata, e scritta con grande poesia, chiave malinconica. Il brano di apertura ‘More than I need’, intro solenne e autorevole, già da solo si potrebbe portare a casa una recensione entusiastica, ma questo è il classico disco che merita di essere respirato, ascoltato, vissuto, traccia dopo traccia che, lasciatemelo dire, sono tutte una meravigliosa scoperta. “Chiudi gli occhi e balla”, il finale della ballata ‘Dance Lady Dance’, un dolce e delicato invito, seguito poi da un’esplosione elettrica di chitarre che, per tutto il brano, sono rimaste un passo indietro rispetto alle armonie del pianoforte.
Ma, prendetelo semplicemente come un parere squisitamente personale, ‘Show me your face’, ‘Candies & Flowers’ e ‘Lub Dub’ sono le vere perle di questo disco, con la prima delle tre che ha un fi nale che porta immediatamente ad atmosfere morriconiane e ‘Candies & Flowers’ dove, in una meravigliosa canzone d’amore, alla voce di Moretto si unisce anche quella di Ilaria D’Angelis presente anche in ‘Lub Dub’, perfetta sintesi di come la forza della ballata malinconica e romantica sia la dominante di questo bellissimo disco. Non amo molto le recensioni che sono un continuo richiamo a riferimenti di altri lavori e/o di altri artisti, trovo che sia in qualche modo sminuente rispetto all’unicità di un momento artistico così importante e non sarà questa l’occasione per smentirmi, d’altronde A Toys Orchestra è stata, sin dall’inizio della propria carriera, una band che è riuscita a coltivare e conservare un senso di unicità e autenticità in tutti i suoi lavori. “I am a rambler in your eyes you are the gambler in my mind oh baby please tell me a lie I’m a crack beneath the ice you are the scar on my left side oh baby please let me cry.
Marco Patavino
(IL GLOBO, Eureka, 17 maggio 2018)