Meglio votare NO

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Cari amici,

il prossimo 29 Marzo tutti gli italiani, compresi i residenti all’estero, saranno chiamati alle urne per un referendum che deve confermare o rigettare la riforma costituzionale che riduce di un terzo la rappresentanza parlamentare.

Come Comitato Estero per la Difesa della Costituzione della Repubblica Italiana, invitiamo tutti i concittadini a tenere alto lo spirito democratico partecipando e impegnandosi nel dibattito sul tema sollevato dal referendum, informandosi, esprimendo le proprie opinioni e ovviamente partecipando al voto.

Noi condividiamo il fastidio espresso dalla società italiana nei confronti dei privilegi e dei costi di una certa classe politica e  siamo consapevoli che il sistema di potere in Italia è spesso autoreferenziale e distante dalle esigenze dei cittadini. Tuttavia siamo convinti che questa riforma costituzionale non risolva tali problemi ma anzi li aggravi. Secondo noi è necessario vedere rispettati i principi che i padri costituenti hanno posto a fondamento della nostra Repubblica.

Riteniamo che questa modifica del sistema istituzionale danneggerà gravemente il concetto stesso di rappresentanza e il superiore valore della politica, colonna portante di una società repubblicana e parlamentare. Ridurre del 37% il numero dei parlamentari produrrebbe un risparmio per lo Stato di appena lo 0,007% e in compenso porterebbe l’Italia ad avere la percentuale di rappresentanza più bassa fra tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Oggi abbiamo un deputato ogni 96.000 abitanti, mentre a seguito della riforma questo rapporto diverrebbe di uno ogni 151.200. Per i cittadini italiani all’Estero, poi, già sotto-rappresentati, si
tratterebbe di una riduzione degli eletti da 18 a 12. Ciò significherebbe, dopo che negli ultimi 10 anni i cittadini italiani all’estero sono aumentati di oltre il 50%, portare il rapporto tra eletti ed elettori ad appena un rappresentante ogni 457.200.
Recentemente, uno degli ultimi partigiani italiani che vive in Australia da oltre cinquant’anni ci ha raccontato che non ha mai voluto rinunciare alla cittadinanza italiana. Essa infatti rappresenta per lui per lui – che per essere cittadino di una Repubblica libera, indipendente e democratica ha combattuto rischiando la vita – un valore supremo. Ci amareggia che ci sia chi oggi, anche con questa riforma, quella cittadinanza vorrebbe invece snaturare del suo senso più profondo.

Occorre rimettere al centro il primato della politica, che si esprime attraverso la rappresentanza e ha il suo fulcro nel Parlamento. Dopo anni di indebolimento della politica, è necessario respingere il tentativo della classe dirigente di scaricare il peso della propria inadeguatezza sul Parlamento. Al contrario, è urgente rafforzare il legame tra politica e cittadini. Serve una rappresentanza maggiore e migliore, non minore. Come scrivono saggiamente lo storico Tomaso Montanari e  il costituzionalista Franceso Pallante, colpendo la rappresentanza parlamentare, questa riforma colpisce al cuore il sistema costituzionale, perché svilisce la centralità del parlamento e la sua funzione rappresentativa. Così, chi diceva di voler costruire più democrazia, si trova invece a rafforzare l’oligarchia.

Uniamo pertanto con decisione la nostra voce a quella del costituzionalista Alfiero Grandi: MEGLIO VOTARE NO.