Serie…seguendole: Spider-Man Homecoming

spiderman

Dalle serie TV alle serie cinematografi che… Quanto hai aspettato questo momento, caro Corto? Beh, sicuramente da Civil War.

Per mia nonna che legge questa rubrica questo Spider-Man aveva una breve ma intensa parte nel terzo Captain America: Civil War, appunto, quindi l’hype per me era già alle stelle da un paio d’anni. “Va bene annonna, ma io non ho capito nulla di ‘sto sivil uor, se mai volessi vedere questa ennesima trasposizione cinematografò dell’Uomo Ragno ci capisco qualcosa?” Sì, però sarebbe meglio vedere prima gli Avengers e relativo seguito e il già citato CW.

Non per completismo cinematografico fine a se stesso ma perché Spidey è tornato a casa. Perché è questo che il titolo vuole dire. Finalmente Spidey fa parte di quel grande universo Marvel da cui per troppi anni era rimasto isolato… “Non ho capito annonna…” Ok. Mi pare giusto.

Spider-Man, sin dalla sua prima rappresentazione cinematografica (che doveva essere diretta originariamente da Cameron con protagonista Di Caprio; si trova online la sceneggiatura) è sempre stato nelle mani della Sony;  ora dopo più di 20 anni (e due versioni, quella di Raimi e quella di Webb) fi nalmente i Marvel Studios (di proprietà Disney) sono riusciti a comprare i diritti e ad amalgamare il tessiragnatele nell’universo dei propri tizi in calzamaglia.

Facile no? “Nzomm…” Vabbè, hai presente Pippo Baudo, nonna? Ecco, mica lui può andare a fare Buona domenica su Canale 5… Deve rimanere in Rai a fare Domenica in… almeno fi nché non scade il suo contratto con Rai… Meglio ora? “…” Ok, non c’è più Tobey Maguire e la sua aura di sfi ga cosmica, non c’è più Andrew Garfield con i suoi modi da hipster a conquistare la tizia di La La Land… Abbiamo Tom Holland ora. Un ragazzo londinese ventenne che adorava il personaggio sin da quando era un bimbo e che sprizza carisma, simpatia e fedeltà da ogni poro ragnesco. Il giovane Holland (nella foto) è un perfetto Peter Parker adolescente, che vive la sua vita tra i banchi di una scuola del Queens e che deve far quadrare i conti come ogni Peter Parker che si rispetti. La sua New York è una bella fotografi a del multiculturalismo “reale”. Abbiamo personaggi storici della saga completamente stravolti: Flash Th ompson, il bullo belloccio biondo tutto muscoli e poco cervello, in Homecoming è invece un ragazzetto indiano che si limita a sfottere il buon Pete dall’alto dei suoi soldi e dei suoi social network. Stessa sorte per Liz Allen e tanti altri comprimari del nostro eroe in tutina rossoblu. La stessa Zia May non è più una vecchia mummia (ma sempre adorabile) ma è interpretata da una sempre bella e ‘italiota’ Marisa Tomei.

Tornando alla tutina, beh, questa parte è una fi gata. Se tu avessi visto CW sapresti che tale costume è stato creato da Mr Tony Stark in persona (che sarebbe Iron Man) e quindi capiresti il perché del rapporto mentore-pupillo (più o meno) tra i due. Ma vabbè. Il film funziona molto bene, nonostante si sia un po’ persa quella drammaticità che caratterizza il personaggio. Niente origini, niente storia d’amore ingombrante, niente peso dell’intera società newyorkese sulle proprie spalle, ma tanta, tanta azione.

Appropo’ il villain è nientepopodimeno che Michael Keaton, primo Batman del cinematografò che in Homecoming interpreta Th e Vulture. Gran bel personaggio, niente sete di potere, nessuna voglia di dominare il mondo o cose così; solo la necessità di pagare le bollette… (o qualcosa del genere). Gran bel costume anche… Ma entriamo in zona spoiler, basta così.

Bene, io direi che è ora di chiudere e andare a prendere i biglietti… Un caro saluto dal vostro amichevole Corto di quartiere.

Corto M. Garcia

(IL GLOBO, Eureka, 20 luglio 2017)