Melbourne, 3 gennaio 2018
Ill.Mo Presidente della Repubblica Italiana On. Sergio Mattarella,
Con l’occasione di porgerLe, come rappresentanti di una giovane associazione di connazionali all’estero, i nostri più sentiti auguri per un felice anno nuovo, ci permettiamo di cogliere l’opportunità per esprimerLe una nostra seria preoccupazione in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018.
E’ ormai noto quanto negli ultimi anni un ampio numero di giovani cittadini italiani abbia intrapreso la via dell’estero per cercare quelle opportunità che l’Italia purtroppo oggi non offre. Un flusso crescente che ha raggiunto anche la città di Melbourne, in Australia, dove nel 2013 la nostra associazione è nata per offrire un servizio di assistenza volontario a chi, appena arrivato, ha bisogno di orientarsi in un ambiente nuovo e complesso. Tale esperienza ci ha permesso di sviluppare una profonda conoscenza del recente fenomeno migratorio italiano e non abbiamo potuto fare a meno di constatare come, soprattutto tra i più giovani, manchi la consapevolezza di quanto l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) sia essenziale ai fini elettorali. La conseguenza di tale realtà si riflette nel rischio concreto che il diritto al voto sia, per una grande fetta di essi, insidiato da una conformazione de jure sempre meno aderenziale alla condizione de facto. Secondo l’ordinamento vigente infatti, l’iscrizione all’AIRE risulta essere una conditio sine qua non per esercitare il voto dall’estero, ma la situazione che si è venuta a creare fa sì che l’anagrafe, per una serie di ragioni i cui punti andrebbero indagati, in un’altra fase, dall’organo legislatore del nostro apparato democratico, intercetti solamente una parte ogni giorno più piccola dei concittadini che risiedono fattivamente fuori dall’Italia. A riscontrare una tale condizione non siamo solo noi, in maniera empirica, ma è anche una saggistica sempre più copiosa, che evidenzia come il cambiamento del concetto stesso di migrazione, in parte superato da quello di mobilità, renda oggi l’AIRE ormai obsoleta agli occhi dei cittadini italiani che si spostano nel mondo.
Animati dunque da quel Principio di Sussidiarietà discendente dall’articolo 118 della nostra Costituzione, che ci esorta, come cittadini e come formazione sociale, a cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che incidano sulle realtà sociali a noi più prossime, ci permettiamo dunque di fare appello a Lei per far sí che sia prevista una modalità di voto dall’estero “su opzione” per chi non è iscritto all’Aire, simile o identica a quella posta in essere durante lo scorso Referendum Costituzionale. Questo permetterebbe sia di contrastare la crescente e preoccupante piaga dell’astensionismo, ampiamente diffusa proprio tra i più giovani, sia di ridefinirne in modo più preciso i reali confini all’interno dei seggi elettorali di appartenenza sul territorio nazionale, ai quali, chi risiede all’estero ma non è registrato all’Aire, risulta conseguentemente ancora iscritto.
Signor Presidente, la Repubblica che in Lei si riconosce non può tollerare che un’ampia fetta delle migliaia di giovani cittadini italiani che lavorano o studiano all’estero, perdano l’opportunità di contribuire con il proprio voto alle future scelte politiche del Paese, dove speriamo vivamente che presto o tardi possano fare ritorno. Noi, come italiani residenti all’estero, non vogliamo rassegnarci a questo scenario e siamo certi che Lei, Signor Presidente, si farà interprete di questo appello e porrà in essere tutte le iniziative che la Sua alta carica Le consente. Per far sí che l’Italia, alla prossima tornata elettorale, sia il paese di tutti gli Italiani. Anche il nostro.
In fede,
Luca M. Esposito (Presidente)
Fabrizio Venturini (Vice-presidente)