Verso una società più giusta

More than 15,000 people march in silence in Belgrade, marking the 10th anniversary of murder of Prime Minister Zoran Djindjic, the first democratically elected Prime Minister in post-communist Serbia. Djindjic was shot and killed by a single sniper in broad daylight at the doorstep of a Serbian government building.  (Andrej Isakovic/Getty Images)

Creare maggiore consapevolezza dei propri diritti è l’obiettivo principale del Forum  Work in Progress 2019. Organizzato In collaborazione tra Nomit e il Migrant Workers Centre, l’incontro annuale sul mondo del lavoro si terrà alla Trades Hall di Lygon Street il prossimo 30 aprile.

La fragilità di alcune categorie di lavoratori, che si sta ampliando all’interno del mondo del lavoro in Australia, impatta con forza sulla società tutta, scardinando alcuni principi fondamentali che sono alla base di una comunità egualitaria e rispettosa dei diritti di tutti i suoi membri.

La disattenzione attorno a questa situazione è il pericolo maggiore dal quale la società in cui viviamo si trova minacciata ed è un rischio col quale ogni persona che vive al suo interno deve fare i conti. Il problema, infatti, non riguarda solo coloro che sono colpiti da casi di illegalità o sfruttamento sul proprio posto di lavoro, ma attacca in modo subdolo un intero sistema di principi sui quali si fonda una società libera e democratica. Chi si avvantaggia della situazione di fragilità di alcune categorie di lavoratori crea un danno non solo ai lavoratori stessi ma anche a tutte le aziende sane del tessuto economico, perché le sottopone a una forma di concorrenza sleale alla quale occorre dare una risposta decisa e condivisa.

La strada per rafforzare le fragilità che minacciano la nostra società – attaccata da coloro che non vedono come il proprio vantaggio personale a scapito degli altri si ritorcerà un giorno anche contro di loro, che di quella società fanno comunque parte – è quella di alzare l’attenzione e la consapevolezza della responsabilità che ognuno ricopre nella comunità in cui vive. Sorreggere con la propria azione i pilastri di giustizia e rispetto, su cui poggia l’impalcatura della nostra società libera e democratica, significa abbracciarne fino in fondo i diritti e i doveri e difenderne i principi.

Purtroppo, da decenni, c’è una forte spinta affinché si affievolisca in noi la consapevolezza di quanto questi diritti e questi doveri siano fondamentali per la comunità di cui facciamo parte, che è un tutt’uno indissolubile. Si insegna sempre di meno quanto questi diritti siano importanti e quanto sia importante proteggerli e conservarli collettivamente, né quali siano i modi e gli strumenti con i quali ognuno di noi può farlo. Al contrario, ciò che viene propinata è l’idea che si deve pensare solo a se stessi, guardare al proprio tornaconto personale e agire in competizione e non in collaborazione con gli altri. Una grande bugia. Una bugia che indebolisce noi stessi, ci rende sempre più soli e indifesi, e indebolisce di conseguenza la società di cui facciamo parte.

Questo è il messaggio principale che vuole contribuire a lanciare il Forum Work in Progress 2019, organizzato da Nomit in collaborazione con il Migrant Workers Centre e che si terrà il prossimo 30 aprile alle 6 pm presso la Trades Hall (incrocio Victoria Street – Lygon Street, Melbourne): affermare che in una società sana, composta da cittadini consapevoli, ognuno deve avere ben presenti i propri diritti e conoscere i propri doveri, ma deve anche aiutare gli altri a conoscerli e a vederli rispettati. Perché non è vero che siamo soli, ma facciamo parte di una
comunità che più si stringe assieme più è forte. Perché senza un’azione collettiva a tutela della nostra società, in ogni suo aspetto, presto una società non ci sarà proprio più. E perché agire assieme significa agire per se stessi, ma anche per gli altri. Significa agire per la società in cui si vive nel suo complesso, per renderla più giusta, inclusiva, attenta.

E proprio per aiutarci a essere più consapevoli di tutto questo, il 30 aprile saranno presenti al Forum il professore di Diritto del Lavoro della University of Melbourne Joo-Cheong Tham, la principal lawyer di Job Watch Gabrielle Marchetti e Matt Kunkel e Wallace Huang, direttore e responsabile della sezione hospitality del Migrant Workers Centre. Nomit infine presenterà ufficialmente un nuovo progetto digitale per la ricerca del lavoro e la lotta allo sfruttamento. Un’idea innovativa per i lavoratori ma anche per le aziende, supportata dal Consolato Generale d’Italia a Melbourne, dai patronati Inas e Acli, dal Coasit di Melbourne e dalla Camera di Commercio di Melbourne.

Luca M. Esposito

(IL GLOBO, Eureka – giovedì 4 aprile 2019)

Articolo scritto da

Luca M. Esposito

Luca M. Esposito

Che ci fa uno storico medievale, con un impiego nelle produzioni cinematografiche e appassionato di politica in Australia, è una domanda che continua a rimbombare nella testa di Luca fin dal suo approdo a Melbourne, nel 2012. La continua ricerca di una risposta porta Luca nei mercati, nelle università, nei giardini, nei consolati, nelle farm di galline sparsi per la città, fino ad approdare, come redattore, nella redazione del bisettimanale italiano d’Australia Il Globo, ad occuparsi principalmente di politica italiana. Nel frattempo dedica tutto il suo tempo libero a Nomit, che con molti altri ragazzi, ha contribuito a fondare e costruire sin dal maggio 2013. Un’esperienza che, è convinto, lo aiuterà a placare la sua sete di risposte.