Il progetto Mano: il denaro torna a svolgere la sua funzione di mezzo per un fine

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La scelta di lanciare un sistema di aiuti nasce dalla consapevolezza che anche in Australia esistono categorie di invisibilili e dalla necessità di riscattarli e riscattarci, almeno in una situazione di emergenza.

Più che una idea la nostra iniziativa è poi soprattutto mossa da una previsione. Sapevamo infatti che il 35% della forza lavoro in Australia è precaria e che le limitazioni lavorative e il conseguente depauperamento sociale imposto dai visti temporanei avrebbe colpito soprattutto i lavoratori stranieri, quindi anche i giovani italiani.

Se però la dovessimo raccontare come in un film, non partiremmo certo con la scena della prima riunione via zoom del board di Nomit, ma sceglieremmo piuttosto il giorno in cui il primo ministro conservatore Scott Morrison, in un discorso alla nazione, disse, rivolto a tutti noi: “It’s Time to Go Home”.

Un messaggio che a noi è sembrato subito inaccettabile e ci ha convinto ancora di più della necessità di attivare un primo progetto per dare supporto finanziario di prima emergenza (Lampo, un bonifico bancario di 100$) e mettere in piedi linea telefonica di assitenza, gestita da volontari, per offrire supporto e un contatto umano a coloro che stavano vivendo momenti di grande incertezza.

Quasi subito però, ci siamo resi conto che le esperienze con sui entravamo in contatto erano più complesse e abbiamo immaginato perciò uno strumento più ambizioso. Lo abbiamo chiamato MANO, acronimo che sta per “Mutuo Aiuto No Obbligazioni”. Si tratta in pratica di un prestito gratuito di 500 $ che eroghiamo senza garanzie e senza vincoli, ovviamente senza interesse, sulla fiducia. L’intesa è che chi lo riceve si impegna a restituirlo quando il peggio sarà passato, quando la sua situazione lavorativa si sarà un po’ sistemata, senza pressioni.

Il concetto su cui insistiamo di più è che questo prestito passa di mano in mano, cioè quando la persona ce lo restituirà saremo in grado di prestare la stessa somma a qualcun altro. Ciò che ci convice di questo sistema è il fatto che il denaro torni così a svolgere la sua funzione di mezzo per un fine e non di fine in sé e che le persone in situazione di necessità, in questo modo, abbiano l’opportunità di aiutarsi a vicenda, passandosi appunto il denaro di mano in mano. Nomit ha così solo il compito di attivare questo circolo virtuoso, che poi si tiene in piedi da sé grazie alla consapevolezza e alla solidarietà tra persone.

La cosa gratificante è poi che questo è stato reso possibile grazie all’incredibile supporto di una parte della comunità italiana in Australia, che ha dimostrato una solidarietà e una visione uniche. E’ stato questo gesto di grande generosità che ha quindi permesso al nostro progetto, attivo da oltre tre mesi, di sopperire in parte alla ingiusta decisione delle istituzioni australiane.