“Indie ma non troppo”: ALESSIO BONOMO – La musica non esiste

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Quando abbiamo deciso di dedicare alla musica italiana uno spazio mensile su queste pagine, ci siamo resi conto che pubblicare recensioni musicali puramente descrittive e completamente impersonali sarebbe stato un grosso rischio e non solo per l’asetticità di un articolo di giornale strutturato in tale maniera. Ma poi, soprattutto, oltre a essere complicato per chi scrive, ci siamo chiesti se avesse realmente senso descrivere la musica con le parole. Questa premessa per dire che ciò che state leggendo non ha alcuna intenzione né velleità di essere annoverata tra le recensioni musicali, al massimo, se proprio volete perdervi alla ricerca di una definizione, prendetelo come un appassionato consiglio per l’ascolto.

L’ultimo disco di Alessio Bonomo, elegante cantautore napoletano, colpisce dritto al cuore: vi avviso che vi ‘costringerà’ ad ascoltarlo senza sosta, immersi nella bellezza di parole che entreranno con delicata armonia nel profondo della vostra anima. ‘La musica non esiste’ è un viaggio in qualcosa di indefi nibile, come solo l’arte e la musica sanno essere, dove la poesia delle parole e l’armonia musicale si uniscono in un alchemico incontro, in un racconto circolare che inizia con una lettera d’amore: “…ti scriverò per dirti che non mi lascerò tentare e che se serve mi farò bruciare…e che il cielo è così azzurro che sorprende il cuore…” .

Lasciate che il vostro cuore sia sorpreso dalla bellezza di questo disco, immergetevi in una delle pagine più belle, intense, originali e limpide, della musica italiana degli ultimi anni. Nulla si consuma veloce in questo disco, tutto resta, scolpito nella memoria. La memoria, materia maneggiata con cura, sensibilità e rispetto dall’autore che rende omaggio al suo compagno di viaggio, all’indimenticabile Fauso Mesolella, lo storico chitarrista degli Avion Travel che troppo presto ci ha lasciato, che di questo disco è stato produttore artistico e la cui voce accompagna quella di Alessio nell’unico brano cantato in napoletano, quella meravigliosa metafora dell’amore che è “O’mbrello”. Non senza un certo pudore ammetto le profonde emozioni che suscita in me l’ascolto di questo disco, che raggiunge vette di assoluta poesia in brani come “L’uomo di spalle” e “Le rose”, fotografia dalla bellezza intensa e coinvolgente che emoziona, come un giardino di rose nella continua mutevolezza dei suoi colori. Ascoltate con la giusta lentezza questo disco, respiratelo, vivete la poesia delle parole assaporando l’armonia delle note e gli arrangiamenti, sempre emozionanti, impostati da Fausto Mesolella e poi portati a compimento da Tony Canto insieme con lo stesso Bonomo.

Fatevi accompagnare fino in fondo, fino all’ultima folgorazione, il brano che dà il titolo al disco, quella “Musica non esiste”, il cui inizio ricorda molto alcune atmosfere dei Radiohead e che si sviluppa seguendo il narrativo di Alessio, in questo brano accompagnato dalla bellissima voce di Petra Magoni e da quella di Alessandro Mannarino: “…La musica non esiste…esiste un’altra cosa…esistono risvegli limpidi e meravigliose composizioni del cielo e l’intera logica del mondo che puoi bruciarla in un lampo, ma tu questo non lo sai e continui a fi ssarmi le mani laddove dovresti chiudere quegli occhi e restarterene così…”.

Marco Patavino

(IL GLOBO – Eureka, giovedì 16 agosto 2018)