Job Watch: “Noi siamo qui proprio perché a tutti i lavoratori sia data l’opportunità di denunciare”

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La situazione dello sfruttamento dei lavoratori temporanei è certamente una piaga nel sistema australiano di oggi e la difficoltà nel denunciare è uno dei nodi che è assolutamente necessario sciogliere. E tuttavia, l’associazione Job Watch, not-for-profit indipendente che offre appunto assistenza legale gratuita per coloro che hanno esperienza di casi di sfruttamento sul lavoro, non traccia un quadro completamente oscuro della situazione.

In un comunicato rilasciato lunedì nel quale commenta il rapporto Wage Theft in Silence, Job Watch sottolinea positivamente la crescente attenzione del governo del Victoria nei confronti di un problema grave che affligge i lavoratori. “Dalla metà del 2016 – si legge nella nota firmata dal direttore esecutivo Zana Bytheway e dall’avvocato Gabrielle Marchetti – il governo del Victoria ha finanziato l’attività di assistenza legale di Job Watch indirizzata in particolare agli studenti internazionali, svolta in collaborazione con lo Study Melbourne Student Centre. Un progetto che permette agli studenti internazionali di avere accesso a un gratuito e confidenziale parere legale  riguardo a problemi nel mondo del lavoro”. “Dall’inizio del 2018 il governo del Victoria – sottolinea ancora Job Watch – ha esteso i fondi per l’International Students Work Rights Legal Service per includere nel progetto due ulteriori community legal centres: lo Springvale Monash Legal Centre e Westjustice”.

Ci sono poi progetti dedicati anche alle aree rurali del Victoria, per assistere gli Working Holiday Makers che lavorano nelle farms. In sostanza, quindi, è il commento di Gabrielle Marchetti, “mentre è fuori discussione che il Report appena uscito abbia un valore inestimabile e grazie a esso i riflettori siano puntati su un problema grave e molto diffuso, bisogna ammettere che nella società australiana, anche grazie a lavori come questo, sta crescendo la consapevolezza e ci sono strutture che combattono questo fenomeno”. “Negli ultimi anni – continua la principal lawyer di Job Watch -, in particolare per quanto riguarda il Victoria bisogna dare atto di un’attenzione del governo su questo tema”. Il panorama tra Stato e Stato presenta delle differenze, pare dunque di capire, con alcuni territori dove si stanno cercando soluzioni al problema e altri che stanno invece rimanendo indietro. “Realtà come quella di Job Watch c’è per fare sì che i lavoratori sfruttati non soffrano in silenzio – aggiunge Zana Bytheway – ma, come sottolinea il Rapporto, c’è assoluto bisogno di espandere ancora di più i servizi di assistenza per i lavoratori migranti”.