Nomit in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana

logo-comitato-no14

Nomit ha ufficialmente aderito al Comitato per il ‘No’ alle Riforme Costituzionali imposte dal Governo di Matteo Renzi. La nostra decisione, unica nella storia della nostra giovane associazione, prende le mosse dalla convinzione che sia dovere di ogni cittadino interessarsi e prendere parte ad un dibattito che potrebbe cambiare per sempre la nostra forma di Stato e che influenzerà i principi fondanti della nostra Repubblica.

 

Ci ripromettiamo di entrare nel merito delle diverse modifiche che si vorrebbero apportare alla nostra Costituzione con articoli futuri, per il momento, vorremmo spiegare perché a nostro avviso il referendum di ottobre costituisce una violazione delle buone pratiche di una nazione democratica e pertanto dovrebbe essere, in maniera consapevole, respinto dai cittadini italiani.

Vi ricordiamo, a proposito, che noi cittadini all’estero, anche coloro che risiedono fuori dall’Italia solo in via temporanea, abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di esprimerci. Nomit vi invita tutti a farlo, a far valere i vostri diritti e a difendere la vostra Costituzione.

 

La riforma “forzata”. Secondo la Costituzione una riforma della Carta deve prendere le mosse da una precisa volontà del Parlamento mentre questa modifica, al contrario, è stata proposta dal governo ed approvata in aula con il ricorso alla fiducia. Nonostante ciò, non ha ottenuto comunque i voti necessari, per questo, le opposizioni, non il governo, come vorrebbe far credere il Presidente del Consiglio, hanno chiesto il referendum. Al di là della procedura totalmente forzata, una riforma così ampia della Costituzione, che vuole modificare più di 40 articoli, quanti ne sono stati cambiati negli ultimi 70 anni di storia repubblicana, dovrebbe emergere da un ampio dibattito e un’ampia coincidenza non solo tra i rappresentanti e le forze parlamentari, ma anche all’interno della società civile, delle Università, dell’opinione pubblica e non essere imposta con il ricorso alla fiducia. Tra l’altro, il Parlamento che l’ha approvata è stato eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale e anche se la Consuta ha permesso che la legislatura arrivasse a scadenza comunque, ha consigliato le camere di non procedere con modifiche strutturali del Paese. Per tutta risposta, il governo presieduto da Matteo Renzi, anch’esso un premier atipico perché non era leader dello schieramento che nel 2013 vinse le elezioni, quindi non scelto dai cittadini, si propone di riformare in maniera così profonda la struttura dello Stato, avviandolo su un percorso che trasformerà la nostra Repubblica da Parlamentare a Presidenziale. Noi cittadini avremo la possibilità di impedire questa scempio delle regole, questa arroganza, questo spregio dei diritti fondanti di una vera democrazia. Ci teniamo a sottolineare infine che, qualsiasi sia la vostra idea politica, la scelta che ci spetta non avrà a che fare con essa o con la storia personale di un premier o di un governo o di un partito e chiunque pone lo scontro su questo piano, esprime un atteggiamento di grave irresponsabilità.

 

NOMIT