L’attenzione è poca e lo è sempre stata. Se poi ci mettiamo pure la pandemia, il rischio è che nessuno si accorga delle molte cose che bollono in pentola quest’anno per gli italiani all’estero.
E non sono cose secondarie. In Parlamento si sta discutendo infatti la distribuzione dei seggi per gli eletti all’estero dopo la riforma costituzionale che ha tagliato i parlamentari e la nostra ripartizione rischia di venire molto penalizzata. Dedicheremo a questo un articolo nelle prossime settimane per aggiornare sugli sviluppi.
Intanto però, con i fondi stanziati nella Finanziaria del 2021, è stato confermato che quest’anno si svolgeranno le elezioni dei Com.It.Es, organismo di rappresentanza che svolge un importante ruolo di contatto tra le comunità italiane all’Estero e le Istituzioni, sia nei territori attraverso i rapporti con le Ambasciate e i Consolati, sia in Italia tramite un filo diretto con il Ministero degli Esteri. Ma non solo, perché i Com.It.Es. sono riconosciuti anche dalle istituzioni locali delle nazioni estere come punto di contatto con la comunità italiana.
Essi svolgono dunque un importante lavoro di rappresentanza e di consiglio verso le amministrazioni e verso le Istituzioni e vengono eletti da tutti i cittadini italiani della circoscrizione consolare attraverso un voto “per opzione”. In pratica, chi desidera partecipare alle votazioni dovrà compilare un modulo nel quale dichiara di voler votare e inviarlo alla sede diplomatica del proprio territorio. A quel punto riceverà il plico elettorale dove potrà esprimere il proprio voto.
In molti ritengono che i Com.It.Es. siano un organismo inutile, tantissimi, soprattutto tra le nuove generazioni di emigrati, non sanno nemmeno della loro esistenza. E sebbene da una parte sia difficile dire che queste critiche non abbiano un fondamento concreto, dall’altra è giusto far notare quanto esse siano in realtà fuori fuoco.
Un organismo di rappresentanza infatti non è mai inutile e in particolare Com.It.Es. hanno l’importante compito di far ascoltare la voce delle comunità italiane all’estero, ruolo che erroneamente si pensa debbano svolgere le istituzioni diplomatiche, le quali invece hanno tutt’altro compito. C’è anche chi pensa che con la presenza dei parlamentari questo ruolo di rappresentanza sia un doppione inutile, ma è una considerazione fuorviante. Mentre infatti i deputati e i senatori eletti all’estero sono la nostra voce in Parlamento, i Com.It.Es. posso essere paragonati invece ad un ente territoriale, una sorta di consiglio comunale, a voler semplificare, mentre le istituzioni diplomatiche sono gli occhi del governo, in particolare del ministero degli Esteri e nei confronti della comunità italiana hanno compiti amministrativi.
Tutt’altro che inutile, quindi, il Com.It.Es. può anche richiedere finanziamenti diretti al ministero degli Esteri su progetti specifici dedicati alla comunità, svolge un ruolo di consiglio sulle questioni comunitarie e soprattutto per i nuovi arrivati dovrebbe avere l’importante compito di favorire l’integrazione e difendere i diritti dei lavoratori italiani all’estero. Se mancanze enormi nel lavoro dei Com.It.Es. ci sono, come le critiche e l’indifferenza generalizzata confermano, la responasbilità non è dunque dell’Istituzione stessa, alla quale è stato assegnato un lavoro importante e delicato, quanto delle persone che ne fanno parte, che si sono rivelate non in grado di svolgere il proprio ruolo e non sono stati nemmeno capaci di dare la giusta visibilità e la giusta percezione pubblica all’Istituzione di cui fanno parte. A loro discolpa c’è da dire però, e questo è giusto sottolinearlo, che il compito di consigliere o presidente del Com.It.Es viene svolto a titolo volontario, non è quindi sempre facile da portare avanti. E questa è una pecca del legislatore, che ne limita l’operatività.
Ma oltre a ciò è giusto anche sottolineare che, essendo un organo elettivo, le persone che ne fanno parte sono state scelte democraticamente dalla comunità e se queste persone sono ritenute inadeguate o non hanno saputo svolgere il proprio ruolo in modo efficace, la responsabilità è anche dei cittadini che li hanno scelti e di coloro che non si sono interessati, per indifferenza o sfiducia rispetto a questi organismi di rappresentanza. Di certo, se vogliamo che i Com.It.Es. siano più efficaci o che al loro interno ci siano persone più dedicate e preparate, la prima cosa da fare è interessarsi e ricordarsi che quest’anno si vota.