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Probabilmente ne hai sentito parlare dal tuo vicino di casa (ma ne dubito; che tu a Melbourne abbia mai parlato col tuo dirimpettaio mi pare onestamente fantascienza) forse è più plausibile che ne hai letto qualcosa sul web o sui social media.
Perché House of Cards è una serie che piace a tutti. TUTTI; piace “tantocosí” anche al presidente Obama (forse te lo ricordi come quello “giovane e abbronzato”…) che addirittura manda Tweet a garganella del tipo “#Tonight a new episode of HoC, no spoiler!!11!”
“Obama stai sereno”– direbbe qualcuno che fa un mestiere simile – sia mai ti roviniamo lo spunto per la tua agenda politica. E dai…
House of Cards sta riscuotendo un successo talmente grosso che tu stesso hai deciso di pagare i 10 sacchi mensili per Netflix; proprio tu che hai passato anni a seguire Commesse, Ho sposato un calciatore, Linda e il brigadiere in streaming in un modo non propriamente legale.
Pensa che con Netflix puoi pure dividere l’abbonamento in 3 utenti e pagare… I conti te li fai tu…
Però ‘sta cosa di pagare Netflix non ti disturba perché su suddetta piattaforma ci sta pure Daredevil, Orange is the new black, Black Mirror, Narcos e le altre serie fiche.
Ora, nel caso in cui tu avessi trascorso gli ultimi 3/4 anni su Plutone (o a Preganziol), HoC racconta (in 4 stagioni per ora) le dinamiche di potere all’interno della Casa Bianca.
Mattatore della serie è Kevin Spacey (che ti ricordi perché ha ben 2 premi Oscar).
Il nostro pluripremiato attore interpreta Frank Underwood, cinico politico esponente del Partito Democratico (Americano ovviamente, mica PD). Frank è un membro del Congresso per essere precisi, fai bene a ricordarmi le cose.
La recitazione è sorprendente tu mi insegni: Mr. Spacey ti delizia molto spesso con la “rottura della quarta parete” (che poi, siamo seri… Kevin, l’hai copiata da Magnum P.I. solo che il baffo Tom aveva in più il fisico, il rolecs e la ferari scappottata).
Questa cosa che Frank ti guarda negli occhi e ti spiega le cose (per lo più piani e intrighi privi di alcun tipo di morale) ti aggrada un botto, poche storie.
Ma mi ricordi (giustamente) che pure Robin Wright è una grandissima attrice, perfettamente calata nella parte della Signora Underwood (Kevin Spacey, sia mai non ti fossi perso i pezzi).
Ma a questo punto ti devo pure rammentare che la serie vanta le firme nei ruoli di produzione e regia di “sconosciuti” del calibro di David Fincher e Joel Schumacher, che hai sentito per robetta come Seven, 8mm, Tigerland, Fight Club… Robetta ti dicevo…
I coniugi Underwood (mica solo loro eh) orchestreranno piani e mandracate così coinvolgenti che ti faranno venire voglia di iscriverti a Scienze Politiche (o andare a votare, opzione che varia da Paese a Paese).
Lo so, ripeti a te stesso ogni qual volta si concretizza un piano del taglientissimo Frank, “come ti vorrei come Premier… guarda, basterebbe averti anche come rappresentante di classe…”
E invece…
So long,
Yours truly,
CMG