Il pigiama a righe non va più…
La serie in questione è ispirata al libro di memorie di Piper Kerman “Orange Is The New Black: My Year in a Women’s Prison” ed è una produzione Net…
“Si, ma anche basta…Se volevo leggere ‘ste frescacce mi aprivo Wikipedia!”
Questo èil pungente e sagacecommento tuoal mio incipit ma tu,non contento,mi tritureraile gonadicon un sempreverde:
“Stanno al fresco, no? Voglio solosapere se ci stanno le donne che si menano e si appizzano dietro l’angolo a fare cose zo…”
Ma questo sarebbe uno spoiler bellebbuono…
OitNB (4 stagioni disponibili su Netflix e la produzione ha già confermato che la serie proseguirà almeno fino alla settima, poi il resto si vedrà, certo ti tocca pagare l’abbonamento fino al 2050 mi pare di capire) è una granbuona serie TV.
Ecco, io avrei anche finito; e non sai quanto studio ci vuole per raggiungere un tale livello di sintesi…
“Vabbè, non hai voglia di scrivere perché è un “telefilm” (come direbbe mia madre) da femmine? E che stiamo, al Medioevo stiamo?”
Hai ragione. Ma sai, questa volta mi trovo in difficoltà (e non perché OitNB è una roba con le femmine).
E ti illustro pure il perché, sia chiaro: generalmente una storia (televisiva, cinematografica, quello che ti aggrada insomma) vede un/una protagonista che deve fare delle cose in un determinato momento e in un posto preciso con delle…
“Credo di essere appena morto spiritualmente… E insieme a me tutta una sequela di giovani sceneggiatori, cineasti e creativi che sfortunatamente sono incappati nel tuo sproloquio…”Tu, puntuale mi bacchetti…
Vabbè insomma, prendi una ragazza (bellebbionda e borghese) fidanzata con il tipo di “American Pie” (film in cui è stato inventato il termine “MILF”, e scusa se è poco) e sbattila in galera (il penitenziario femminile di Litchfield) perché, tale smandrappata, 10 anni prima (della condanna)ha fatto delle marachellefrequentando trafficanti di droga e zarri di varia natura…
“Non era difficile” tu, petulante lettore/coscienza aggiungi… “C’é una protagonista, una linea temporale e un luogo, hai visto…?”
Si boh, circa… Eh… O meglio: è vero, la protagonista èPipes(la bionda);ma una volta che quest’ultima entra nel penitenziario tu verrai travolto da una valanga di colori, sensazioni, paure e ricordi e malinconia.
Mo’ arriva il carico da 11.
Questo è sostanzialmente OitNB, una serie contenitore di emozioni: la cominci e pare una commedia brillante, poi ecco che arriva la parte tragicomica, poi quella grottesca, poi assapori la vena politicamente scorretta… E poi ovviamente, ti colpisce dritto in faccia con sua sfaccettatura violenta e depravata…
“Azz, addirittura?”
Eh si caro lettore, perchéla nostra Pipes si troverà davanti un ecosistema complesso, consolidato ma nello stesso tempo fragile, tenuto in piedi da diverse (e sempre sopra le righe) figure chiave(iche). E tante trappanissime gang.
Che poi, dai su, la forza di OitNB sono proprio le sue sgangheratissime detenutecoprotagoniste/antagoniste di Pipes: tali personaggi ti conquisteranno nel giro di pochi minuti.
Ti basterà il primo flashback riguardante un comprimario per entrare nel loop di
“oh, ma secondo te com’ è che (tizia a piacere) è finita dentro??”
“E le guardie?”
Ci stanno, ci stanno, e sono un altro pezzo forte della serie. Anche perché l’espediente narrativo del flashback vale anche per i “buoni”…
Veramente goduriosi ‘sti continui rimbalzi temporali… Anche perché attraverso questo continuo gioco di ricordi potrai quasi toccare il cambiamento, la crescita (o regressione) e la tridimensionalità delle decine di protagoniste di questa arancionissima serie TV.
Vabbè, è finita l’ora d’aria…
Saluti a tinta unita,
CMG
(IL GLOBO, Eureka, giovedì 16 febbraio 2017)