Terzo rapporto parziale Rcecovid-19 – 05 luglio 2020

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A tre mesi dal 6 aprile, data ufficiale di inizio del progetto Risposta Comunitaria Emergenza Covid-19, l’impegno e la solidarietà dei volontari di Nomit non si è mai fermata, di pari passo con la crisi che i migranti temporanei stanno affrontando e che non si è ancora placata. Il flusso delle richieste è continuato: al 5 luglio 2020 le persone che hanno fatto richiesta di aiuto e sono state contattate telefonicamente sono 213. Considerando che 7 di queste persone non hanno risposto nonostante diversi tentativi di contattarle, il totale delle richieste trattate è pari a 206. 

In sintesi, il totale dei fondi allocati al 5 luglio 2020 ammonta a $40.500, di cui $18.000 per i 180 aiuti Lampo da $100 e $22.500 per i 45 aiuti Mano da $500 ciascuno. 

 

La crisi è peggiorata (già prima del nuovo lockdown nel victoria)

Le flebili e malposte speranze di miglioramento delle condizioni degli italiani con visti temporanei in Australia, alimentate dalla parziale riapertura dell’economia e ripartenza dell’occupazione, stanno per lasciare il posto a un ulteriore aggravamento dell’esperienza della crisi. Il nuovo lockdown imposto a partire dal 9 luglio nel Victoria è destinato a peggiorare una situazione già gravemente compromessa; anche i barlumi di miglioramento intravisti durante lo scorso mese, tuttavia, si sono rivelati effimeri per i lavoratori con visti temporanei.

Le persone che hanno richiesto aiuto nel corso dell’ultimo mese hanno resistito durante questa crisi per mesi, dando fondo a tutte le risorse disponibili, e la loro situazione è estremamente grave.  I casi più critici riguardano persone che vivono in Australia da diversi anni, con visti student o skilled/partner, i cui vincoli socio economici sono più stringenti e su cui gli effetti della crisi sono più veementi. Si tratta di famiglie, talvolta con figli piccoli a carico, che hanno eroso i loro risparmi negli ultimi mesi, che subiscono limitazioni lavorative dovute alle tempistiche esasperate del sistema di visti australiani, che talvolta si ritrovano socialmente isolati, o che sperimentano problemi di salute che complicano una situazione già critica. 

Si tratta di persone, coppie, famiglie che hanno affrontato tanti sacrifici per costruire la loro vita in Australia, che sono sempre stati abituati a lavorare e ad essere indipendenti. Per queste persone è molto difficile chiedere aiuto, e procrastinano questo momento fino a quando si ritrovano in una situazione economica diventata insostenibile: senza alternative rimaste, nonostante tutti gli sforzi fatti. 

In particolare, la tensione psicologica che queste persone affrontano è motivo di grande preoccupazione, ancor più perché rischia di essere trascurata per l’incombenza delle necessità di sussistenza. Tensione psicologica generata da mesi di disoccupazione e difficoltà nella ricerca di lavoro mai vissute prima; dall’assottigliarsi delle alternative; talvolta da frustrazioni e abusi subiti nel posto di lavoro, che trovano terreno fertile nella vulnerabilità, esasperata dalla crisi, dei lavoratori, spesso precari, con visti temporanei.

Il Board di Nomit manifesta preoccupazione per l’evolversi di questa crisi e il protrarsi dei suoi effetti sulle fasce più vulnerabili della società australiana e pertanto rinnova la richiesta di un intervento deciso e concreto da parte delle istituzioni italiane e australiane a supporto sia degli italiani sia di tutti gli immigrati con visti temporanei.

 

Scarica l’intero terzo rapporto sulla Risposta Comunitaria Emergenza Covid-19 redatto per Nomit a cura di Enrico Moscon

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